Ground Zero. New York


Ground Zero. New York
Originally uploaded by PaoloDoc
©Paolo Belletti
Stavo pensando alla copertina del libro ed ho trovato questa foto del mio amico Paolo...Che ne dite?



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Contratto

Oggi mi è arrivato il contratto di edizione definitivo.
Sono emozionata e contenta di sapere che il mio romanzo breve sarà disponibile prima del previsto...

A presto, quindi! E non solo su questi schermi! :)

valeria

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Persi e ritrovati, scritti e parole.

Oggi ho perso 2 pagine del mio nuovo romanzo e non riesco più a riscriverle come vorrei.
Ma in compenso ritrovo vecchie email e vecchie cose scritte da me, che fanno sempre bene al cuore.

"Volevo scriverti a mano, inchiostro su foglio, come sono abituato a fare da quando eravamo ex-bimbi, neoadolescenti.
Il pensiero di scriverti mi eccita sempre, parlo con due persone contemporaneamente, me e te. Che poi, per molti versi, resteranno sempre una. [...]
Spero, dalla mia solita tastiera nella mia solita camera, che tu stia trovando quello che cerchi, qualunque cosa sia.
Che sia in un grattacielo con 4.000 anime che lavorano nello stesso posto o che sia in Ecuador mentre spali fango da un a casa, non lasciare che quello che ti affascina resti solo un ideale. Se è vero che si vede soltanto con il cuore chiudi gli occhi e pensa, qualunque cosa esca sarà quella giusta.
Sei vicina in questi millemila chilometri che ci separano.
Ti voglio bene come sai."

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Back from Belgrade, 28.09.2009



Production and Post Production Department, V&D TV

28.09.2009
Stavo scrivendo una nota che ho salvato da qualche parte qualche giorno fa. Ma sembra scomparsa. Allora prendo nota ancora, pensando, al caldo del mio letto, allo strano percorso che la vita mi ha riservato nell'ultimo anno. Un percorso che mi ha portato da Roma a New York a Washington alla Virginia a Roma ancora a Washington ancora alla Virginia ancora ed ora, ad un anno di distanza, in una città di Eastern (Non) Europe di cui, prima di questa avventura lavorativa cominciata a maggio, ignoravo praticamente tutto. Ed invece ora ne conosco i sapori e gli odori, gli edifici fatiscenti e i sorrisi del suo popolo, il Danubio blu che bagna la città e il mercato affollato, la vita notturna e so persino a quanto sta il cambio euro-dinaro. So quanto costa una pinta di Beck's (duecento dinari, due euro) e cos'è il rakija. So dire ciao e anche grazie. Così come so dire non lo voglio oppure lo voglio. Sì e no. Da e ne. Leggere il cirillico che è simile al greco grazie alle riminescenze da liceo classico che si sono sedimentate da qualche parte nel mio cervello, e stupirmi nel trovare "Mango" e "Zara" sulla via del centro. E ti accorgi che puoi vivere DOVUNQUE quando ti ritrovi con le tue colleghe (una serba ed una palestinese) a provare free climbing in una palestra cadente sulla cui porta c'è scritto "Free climbing association Jugoslavia". Te ne accorgi quando cammini nel quartiere bohemien di Belgrado e ti fermi a parlare con un incisore di rame del Kosovo, che incide questi paralumi di rame con le immagini sacre e con l'alfabeto della sua lingua. Te ne accorgi quando cammini su dei simil sampietrini e trovi un ristorante italiano che si chiama "Campo de' Fiori" e allora ti viene un po' da ridere e vorresti entrare solo per provare la "cucina italiana". Te ne accorgi quando prendi l'autobus due volte e già ti ricordi la fermata alla quale devi scendere per tornare a casa. Te ne accorgi quando tutto sembra casa, invece è solo un'altra parentesi nel tortuoso cammino che porta alla felicità.
E quando siedi sull'aereo accanto ad un montenegrino con gli occhi blu diretto in Algeria per lavoro, ti accorgi che sei di nuovo a casa, quella vera, ma che ogni viaggio è sempre un po' casa. A tuo agio ovunque, scrutando sorrisi stranieri. Questo è ciò che io chiamo davvero casa. Grazie. Hvala. :)

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Donne speciali.

"L'Italia è piena di donne magnifiche capaci di FARE FILM, SCRIVERE LIBRI E RIPARARE MOTORI, di scendere in fondo al mare a recuperare relitti e studiare le stelle, di crescere figli e insegnare a scuola, di sopportare gli stenti senza perdere la dignità, di tenersi in faccia la propria faccia senza volere quella che cancella il tempo, di credere che il tempo sulla faccia sia una medaglia, invece, segno prezioso della propria storia. Chiediamo silenzio a chi non dà voce, lavoro a chi non lo paga: non un marito miliardario, no, nè una carta di credito per fare shopping. NON è QUELLO CHE VOGLIONO LE DONNE. Le veline non hanno colpa se non quella di non vedere alternativa. Mostriamogliela. Ribelliamoci subito, a partire dal suo compleanno e per sempre."

Concita De Gregorio

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Di ritorno, con molte novità.

Avevo alcuni blog qualche anno fa, sparsi per la rete. Un giorno ho deciso di chiuderli tutti: faceva troppo male rileggere di momenti di felicità pura che sapevi non sarebbero tornati più. O meglio: di momenti felici ce ne sono stati e ce ne saranno si spera, ma non puri ed ingenui e sinceri e veri come quelli. Dopo la chiusura di queste piccole finestre sul mondo, alle quali ci affacciavamo in pochi a dire la verità, ho ripreso in mano la penna ed ho letteralmente copiato i post che ritenevo più miei, quelli che conservavo in un angolo di me, seppelliti dai detriti del passato e dai mattoni nuovi del mio presente.

Il risultato di questi post distratti e di tante nuove idee messe insieme è una storia: nuova, fresca, pulita ma soprattutto MIA, racchiusa in (?) pagine 11x21 dalla copertina morbida. In questa manciata di pagine, alcuni post dei miei vecchi blog hanno ripreso vita a poco a poco: certi hanno mantenuto pressochè intatta la loro forma originaria, altri sono stati ampliati ed altri ancora sono stati spunto e spiegazione di certe zone buie della trama della nuova storia. Chiudere quelle due finestre virtuali mi ha permesso di aprire nuove vetrate e di fare entrare aria nuova nella CASA delle MIE PAROLE.

Forse ci sono riuscita, perchè tra 60 giorni il mio primo romanzo verrà pubblicato da una vera casa editrice.
Forse invece la puzza di chiuso di certe emozioni mal raccontate renderà l'aria stagnante, nella mia dimora; ma di questo ci si accorge solo se si viene da fuori. Io sto bene davanti alla finestra, nel mio appartamento in città. Sto bene perchè sono sola a contemplare un PAESAGGIO NUOVO; e perchè tira un bel venticello estivo anche se siamo a novembre.

Dopo varie prove tecniche, la mia creatura Invisibile (?) ha finalmente trovato il modo di affacciarsi alla finestra del Mondo.
Ed è una bella vista, da quassù. Ve lo posso garantire.


Valeria Iannozzi

ps. se non avete un blog su blogger, non vi fa postare commenti purtroppo. Scotto da pagare, per aver scelto un template così sofisticato!:(

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