Premio 'Giornalismo' a Libri Come 2010

Cara Valeria,
ti abbiamo premiato per questa recensione, per la categoria ‘giornalismo’ in quanto è molto concisa, diretta e forte, come una notizia flash.
Complimenti!
Hai vinto, oltre ad una borsa fatta realizzare apposta per i giornalisti partecipanti al festival, un buono di €50 da spendere nella libreria dell’Auditorium.
Mi lasci un tuo recapito telefonico, appena pronto il buono ti contatto e ci vediamo in Auditorium?
Grazie
Elisa



Recensione:

Klisma-Anobii

Molto forte, incredibilmente vicino di Safran Foe
r

"Incredibilmente bello"

Questo libro è un dono, ti prende a schiaffi, ti porta via e poi ti lascia dove sei. 
Con te stesso, nuovo, diverso, sempre lo stesso.": questo il consiglio di un mio amico. 
Sono nuova, diversa, sempre la stessa. 
Stupendo.

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Io ero sbandata ma questo non conta così ti stringevo al mio cuore come fosse l'ultima notte felice del mondo, l'ultima notte importante per dimenticare di essere soli e di essere soli da sempre.



Baustelle, "L'ultima notte felice del mondo"

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Mamma Superstar

Un applauso a Mamma Alba che, quasi di nascosto, manda cose a caso trovate su questo blog a vari concorsi di scrittura...Mah. Al massimo mi ritroverò un pc portatile in regalo. Grazie Super Mamma Alba-mia segretaria personale-talent scout nonchè ufficio stampa-marketing ed promozione! :)

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nuove recensioni

Il significato delle stelline per me è leggermente diverso da quello di aNobii ma, nel caso delle catene di lettura, ho deciso di seguire le indicazioni del sito per non creare fraintendimenti perché un libro che ritengo discreto non mi piace definirlo "so-so". Nelle quattro stelline ho quindi incluso i libri che ritengo discreti/buoni: Invisibile è un buon testo. Sarò sincera, questo libro non fa parte del mio genere abituale di letture e in libreria non avrei perso nemmeno cinque minuti a chiedermi se acquistarlo o meno. Beh, avrei preso una cantonata. Invisibile parla di tutti e di nessuno, delle nostre esistenze che per noi sono tutto e per gli altri sono niente, di persone che dovrebbero essere aiutate e invece vengono lasciate in balia di sé stesse e di persone che cercano di trovare la loro strada in un mondo che va troppo veloce (bella questa parte: "la mattina che partii, il mio orologio andava un quarto d'ora avanti. Non sapevo perché né quando decise di lasciarmi indietro"). 
Come non commuoversi poi dinanzi alla storia di Jay, incinta con un figlio di tre anni, in attesa di ottenere un'abitazione che non avrà mai perché "non eligibile" dato in teoria può contare su una famiglia che l'ha sbattuta fuori di casa.

Invisibile è un libro effettivamente invisibile, talmente piccino che è difficile individuarlo sullo scaffale di una libreria ma una volta iniziato è difficile staccarsene prima della fine.

(recensione di Jade, Anobii)

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La particolarità di questo romanzo, che troviamo ben poche volte al giorno d'oggi, è il fatto che è scritto col cuore e dal cuore. Non è importante la trama, lo svolgimento dei fatti o qualsivoglia azione della protagonista, non è importante neanche la protagonista Beatrice. Ciò che conta e cio che l'autrice vuole mettere in risalto sono i sentimenti, i pensieri, le sensazioni che l'animo della protagonista prova di fronte alla vita e alle ingiustizie. Il messaggio finale è forte e chiaro: nonstante le sofferenze, le disavventure, le dure prove che ognuno di noi passerà durante la sua vita una cosa è importante, la speranza; la speranza in giorni migliori, la speranza nel trovare persone migliori con cui condividere la propria vita. Mi congratulo con l'autrice Valeria Iannozzi che ha saputo scrivere di questi argomenti arrivando direttamente al cuore dei lettori.


(recensione di valina91, Anobii)

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altra recensione anobiiana

Libro che si legge piacevolmente in una serata, la scrittura è scorrevole e fresca. 
Anche se è un romanzo breve l'autrice è riuscita a racchiudere una densità di emozioni notevole. 
La frase che mi ha più colpito è stata "le persone sono ponti. A volte vanno attraversati e pur attraversandoli magari sono solo un tramite che ti porta fino a qualcos'altro. Una strada, un burrone o il mare chissà. Ma finchè non le attraversi, non lo saprai mai dove vogliono condurti."

(Recensione di Daniela Biasin, Anobii)

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new recensione

Probabilmente per un'identificazione troppo forte con la protagonista, che non consente il distacco necessario per scrivere una storia narratologicamente coesa, l'autrice si lascia distrarre, nella narrazione, da una serie di aneddoti e sensazioni spesso devianti rispetto al tema, che appare offuscato e a tratti caotico, anche per il passaggio troppo disinvolto fra la prima, la seconda e la terza persona singolare. Troppo indiretto libero, se mima bene i turbamenti dell'io narrante, rende davvero ostica la lettura, non ancorata alle normali regole della sintassi. Un esempio per tutti: “Roma, che quando pronunci il suo nome ti si riempie la bocca”.

(Recensione di Benedetta Colella, Anobii)

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